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domenica 5 luglio 2015

La Quercia di Napoleone

Sulla strada che, partendo da Gropada, attraversa il confine per poi congiungersi all'altra antica strada che conduce a Sezana, al centro di un incrocio troviamo una maestosa quercia, nota come "Quercia di Napoleone" ("Napoleonov Hrast").

la Quercia di Napoleone


Il nome pare derivare dal fatto che veniva usata dai soldati francesi per legarvi i cavalli (il che è perlomeno verosimile, considerando che l'albero è sicuramente plurisecolare).
Secondo un'altra leggenda, meno verosimile, alla sua ombra si fermò a riposare Napoleone Bonaparte stesso (ma nello scorso secolo in tutta Europa ci fu un'inflazione di case, alberghi, castelli e conventi nei quali si pretendeva che Napoleone si sarebbe fermato a dormire... un numero tanto elevato da essere inverosimile, e frutto probabilmente soprattutto solo di dicerie popolari).

 
I suoi rami contorti hanno certamente offerto tana e rifugio a moltissime generazioni di picchi, ghiri e scoiattoli.

L'incrocio di strade è, nella tradizione europea, un punto magico, destinato a catalizzare insondabili forze, per lo più legate a pratiche di guarigione, o dove sono possibili incontri con esseri e figure mitologiche.
Il trivio in cui si trova la "Quercia di Napoleone" non fa eccezione, ed esistono molte leggende sul miracoloso potere di guarigione di questa quercia.

Una volta, un vecchio di Gropada, sentendosi approssimare la propria fine, decise di andare a morire ai piedi di questa quercia.
Si congedò dagli amici e dai parenti, e si avviò lentamente lungo la strada: si sedette poi ai piedi della quercia, e qui rimase in attesa che si compisse il suo destino.
Calò la sera, ed il vecchio trascorse tutta la notte ai piedi della quercia.
Al mattino il vecchio si alzò, sentendosi straordinariamente bene: e tornò al paese, dove il suo ritorno destò meraviglia, anche perché sembrava ringiovanito di vent'anni. Ed tanto a lungo infatti il vecchio visse ancora ...

Ma la quercia non dispensava i suoi poteri magici solo agli abitanti di Gropada: anche quanti arrivavano da villaggi, anche lontani, in occasione del mercato del bestiame che si teneva tradizionalmente a Basovizza, presero l'abitudine di fermarsi a riposare ai piedi di questa quercia, sperando nella guarigione da malattie più o meno gravi; oppure di portarsi a casa foglie e ramoscelli, per combattere sfortuna e maledizioni.

Funzionerà ancora?
La "quercia di Napoleone" è sempre lì, paziente, che ci aspetta.
Sedersi ai suoi piedi, la schiena appoggiata al tronco, non è detto che sarà sufficiente a guarirci da un grave morbo... ma sicuramente ci donerà molta serenità.




 

martedì 18 novembre 2014

Un tragico incidente di caccia del 1925

La lapide oggi scomparsa
foto di Elio Polli

A Gropada, lungo il sentiero che conduce verso Monte dei Pini, poco distante dal paese si trovava fino a pochi anni fa una stele:

CADUTO QUI
IN LACCIO
TESO DA
CACCIATORI
DI FRODO IL MIO
ENRICO
A XXXV ANNI
IL VI MAGGIO
DEL MCDXXV
FINI' COLPITO DAL
PROPIO FUCILE 
-
ANGELO TREVISAN
PADRE INFELICISSIMO
POSE IN MEMORIA
DELL'AMATO FIGLIO
E MONITO AI REI


Sembrerebbe quindi che il 6 maggio 1925 Enrico Trevisan (forse un guardiacaccia, o un cacciatore)  rimase vittima di un laccio posto da cacciatori di frodo; ed in questo incidente perse la vita, a causa di un colpo partito dal suo stesso fucile.

Oggi di questa stele non v'è più traccia: corre voce che sia stata dapprima infranta, e che poi ne siano stati anche dispersi i frammenti.

Chissà quali storie dietro all'incidente di caccia così lapidariamente descritto: il dolore di un padre, anche a novanta anni di distanza, possiamo immaginarlo; più difficile immaginare lo stato d'animo di chi, dopo tanto tempo, non cede all'umana pietà e si accanisce contro una piccola  e semplice testimonianza di amore paterno.