Sembra che molte grotte del Carso abbiano un curioso abitante: lo "Škrat".
E' uno gnomo burlone, vestito con una giacca verde ed un berretto rosso a punta.
Per mangiare, si serve di una scodella di coccio. E per questo motivo non bisogna mai buttare sassi nelle grotte: se, disgraziatamente, si dovesse colpire la scodella dello Škrat, questo si adirerà, e rapirà il colpevole, del quale non si saprà mai più nulla.
Se invece si lancia un sasso in una grotta e non se ne sente il tonfo, è perchè lo Škrat lo ha raccolto al volo.
Lo Škrat è molto vicino ad analoghe figure mitologiche presenti in Austria e nella Germania meridionale, dal nome quasi identico: Schrat, Schraz, Schrate. Ma anche in Polonia (Skrzat), Norvegia, Repubblica Ceca... ed appartiene a quella vasta schiera di folletti-spiriti della natura, presenti in tutta Europa, spesso legati al mondo sotterraneo, in cui troviamo anche i Lepricauni, i Coboldi, i Troll, i Goblin, gli Gnomi...
Se si vuole far la conoscenza di qualche esponente di questa numerosa famiglia, non occorre andar quindi molto lontani: basta scegliere la grotta giusta, tra le tante a disposizione in Carso...
Un indizio della presenza dello Škrat?
E' un burlone, ed uno dei suoi scherzi preferiti è quello di spegnere la lanterna degli incauti esploratori delle grotte. Se ad uno speleologo capita che si spenga la lampada a carburo... attenzione! Nei pressi potrebbe esserci uno Škrat che se la sta ridendo!
raccolta di curiosità, segreti e misteri (piccoli e grandi), scoperti girovagando a caso per il Carso triestino
lunedì 30 novembre 2009
lunedì 9 novembre 2009
Mappa dei castellieri del Carso Triestino
In questa mappa di Google Maps ho voluto raccogliere le posizioni dei principali castellieri del Carso Triestino.
Vale la pena di giocare un po' con Google Maps, zoomando sui singoli castellieri: alcuni, nella foto satellitare, saranno praticamente invisibili, mentre altri appariranno evidentissimi...
La mappa non è completa, ma è mia intenzione integrarla e completarla nel tempo...
Se qualcuno vuol collaborare, o anche solo inviare una segnalazione, si faccia avanti...
Visualizza Castellieri del Carso in una mappa di dimensioni maggiori
Vale la pena di giocare un po' con Google Maps, zoomando sui singoli castellieri: alcuni, nella foto satellitare, saranno praticamente invisibili, mentre altri appariranno evidentissimi...
La mappa non è completa, ma è mia intenzione integrarla e completarla nel tempo...
Se qualcuno vuol collaborare, o anche solo inviare una segnalazione, si faccia avanti...
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giovedì 5 novembre 2009
Vedette del Carso triestino
Le Vedette sono delle caratteristiche costruzioni in muratura, sparse lungo il territorio della Provincia di Trieste, in punti particolarmente panoramici.
Da nord a sud, le vedette attualmente esistenti sono le seguenti:
Un lungo sentiero, che attraversa tutta la provincia, è dedicato a Julius Kugy e tocca tutte le vedette.
Visualizza Vedette del Carso Triestino in una mappa di dimensioni maggiori
Sulla vetta del Monte San Leonardo vi è una vedetta, incompiuta: all'epoca della costruzione (anni '60), la zona era militarmente molto importante, tanto da esser costantemente presidiata dall'esercito. Il completamento della costruzione fu impedito quindi dalle autorità militari, in quanto avrebbe potuto costituire un pericoloso punto di riferimento per le artiglierie nemiche nel caso di un (allora non tanto) ipotetico conflitto.
Oggi, che questi problemi fortunatamente non sussistono più, si potrebbe anche completarla...
Molte vedette, dall'architettura anche pregevole, sono oggi scomparse. Ad esempio, la Vedetta Ortensia o Vedetta di Opicina - (Opicina, zona Obelisco) - costruita dall'Alpina delle Giulie nel 1890.
Un'altra vedetta, oggi sommersa dalle vegetazione, si trova in prossimità del Ferdinandeo.
Particolarmente pregevole, tra le vedette scomparse, la Vedetta del Giubileo (o Vecchia Vedetta Italia)
Da nord a sud, le vedette attualmente esistenti sono le seguenti:
- Vedetta Tiziana Weiss - (Aurisina Cave - m. 160 s.l.m.)
- Vedetta Liburnia - (Aurisina - m. 179 s.l.m.)
- Vedetta Slataper - (Santa Croce - m. 278 s.l.m.) - costruita nel 1956
- Vedetta d’Italia - (Prosecco, sul ciglione soprastante la Strada Napoleonica, in prossimità di Monte Grisa)
Con nome di "vedetta del Giubileo", fu costruita nei primi anni del '900 ed inaugurata nel 1908; fu realizzata dal Club Touristi Triestini, che la dedicò a Francesco Giuseppe in occasione del suo Giubileo dei 50 anni di regno. Era una torre in pietra carsica, alta 11 metri.
Nel 1922, dopo la Prima Guerra Mondiale, passò alla Società Alpina delle Giulie che la ribattezzò "Vedetta Italia" o "Vedetta d'Italia".
Fu poi demolita dall'esercito tedesco nel 1944 in quanto costituiva un pericoloso punto di riferimento.
La vedetta attuale fu infine riedificata dalla Società Alpina delle Giulie nel secondo dopoguerra.
- Vedetta Alice - (Padriciano, in prossimità dell’Area di Ricerca - m. 452 s.l.m.)
Originariamente, la Vedetta Alice fu eretta nel 1897, tra il Valico di Trebiciano ed il Monte Calvo. Venne realizzata traslando la torre di un fontanone che si trovava in Piazza Dogana. Per la precisione, inaugurata il 29 giugno 1897, ed il nome di Alice le fu dato in onore della consorte del vicepresidente della società avvocato Giuseppe Luzzatto.
Fu demolita nel 1915 dall'esercito austriaco.
La nuova vedetta fu costruita sul Monte Calvo nel 1957 dall'Ente per il Turismo di Trieste.
- Vedetta di San Lorenzo - (Val Rosandra, sopra la pista ciclabile ricavata dall’ex-ferrovia Trieste-Erpelle - m. 370 s.l.m.)
- Vedetta di Moccò - (sull'omonimo colle, in prossimità delle rovine dell'antico castello di Moccò - m. 200 s.l.m.)
- Vedetta di Crogole - (Val Rosandra, sul Monte Carso - m. 210 s.l.m.)
Un lungo sentiero, che attraversa tutta la provincia, è dedicato a Julius Kugy e tocca tutte le vedette.
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Sulla vetta del Monte San Leonardo vi è una vedetta, incompiuta: all'epoca della costruzione (anni '60), la zona era militarmente molto importante, tanto da esser costantemente presidiata dall'esercito. Il completamento della costruzione fu impedito quindi dalle autorità militari, in quanto avrebbe potuto costituire un pericoloso punto di riferimento per le artiglierie nemiche nel caso di un (allora non tanto) ipotetico conflitto.
Oggi, che questi problemi fortunatamente non sussistono più, si potrebbe anche completarla...
Molte vedette, dall'architettura anche pregevole, sono oggi scomparse. Ad esempio, la Vedetta Ortensia o Vedetta di Opicina - (Opicina, zona Obelisco) - costruita dall'Alpina delle Giulie nel 1890.
Un'altra vedetta, oggi sommersa dalle vegetazione, si trova in prossimità del Ferdinandeo.
Particolarmente pregevole, tra le vedette scomparse, la Vedetta del Giubileo (o Vecchia Vedetta Italia)
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