mercoledì 7 novembre 2012

Le grotte del Carso: tesori da svelare


La manifestazione “Le Grotte del Carso: tesori da svelare”, organizzata dalla Federazione Speleologica Triestina, con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia – Assessorato al Turismo, tesa alla promozione turistico-didattica, avrà luogo a Trieste, presso la sede del MIB School of Management (Palazzo del Ferdinandeo) ed aree adiacenti, in Largo Caduti di Nassiriya 1, nel periodo compreso fra giovedì 8 e domenica 11 novembre 2012. Scopo dell’iniziativa è quello di divulgare la speleologia e l’ambiente carsico in ogni suo aspetto ed è rivolto principalmente alle scuole di ogni ordine e grado del nostro territorio, ma anche ai gruppi sportivi, culturali ed alla cittadinanza, nonché agli speleologi di tutta Italia e d’oltre confine. 
La partecipazione è aperta a tutti i portatori d’interesse che operano nei settori della divulgazione speleologica e della didattica ambientale al fine di una più attenta e rispettosa gestione del patrimonio carsico. Nei giorni della manifestazione verranno organizzati:

  • Una tavola rotonda su presente e futuro della didattica speleologica
  • Escursioni speleologiche a tutti i livelli;
  • Mostre fotografiche riguardanti la didattica;
  • Proiezioni video e filamti in 3D inerenti le Grotte;
  • Dimostrazioni e prove delle tecniche di progressione su sola corda e simulazione.

“Le grotte del Carso, Tesori da svelare”

Speleologia, Scuole e Turismo
Tale evento vuole essere una vetrina proposta a tutti coloro che non conoscono la speleologia e che, inqualche modo, hanno la voglia e la curiosità di avvicinarsi a quel meraviglioso mondo delle grotte che fa parteintegrante del territorio così vicino a casa nostra. La stessa parola “Carso” ci suggerisce che lo studio delcarsismo e quindi della stessa speleologia ha avuto i suoi natali proprio nelle nostre terre.Lo scopo è di cercare di coinvolgere il più possibile tutti i partecipanti che potranno visionare proiezioni di immagini in 3D del Team “La Salle” che danno la magica sensazione di essere veramente all’interno di una grotta e di poter quasi toccare i meravigliosi gioielli in essa contenuti. Gli  amici  della  Federazione  Speleologica  Triestina  saranno  presenti  per  mostrare  ed  insegnare,  a chiunque ne fosse interessato, le tecniche che si usano per la progressione in sola corda e  scaletta superleggera sulla struttura che verrà allestita anche per la  “Gara di Risalita Speleo” a categorie che si svolgerà sabato pomeriggio e sarà aperta a tutti.

Ci sarà anche a disposizione “l’Anaconda”, una struttura di circa 60 metri di sviluppo per provare la sensazione di essere all’interno di una vera grotta con passaggi bassi, strettoie, ecc. E poi ancora esposizioni di foto, rilievi, materiali, il tutto all’interno di una tensostruttura di 300 mq allestita nell’adiacente Parco urbano Farneto.

Calendario della manifestazione:


Giovedì 8 novembre
– Ore 09.30 – apertura degli “info point natura” presso l’adiacente tensostruttura (parco urbano Farneto)
– Ore 09.30 – apertura delle mostre fotografiche nella nuova sala esposizioni del comprensorio del MIB
– Ore 09.30 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo
– Ore 09.30 – proiezioni video dell’archivio dell’Associazione Monte Analogo nelle sale multimediali
– Ore 09.30 – prove di risalita su corda speleologica per ragazzi e simulazione di passaggi in grotta
– Ore 11.00 – presentazione della manifestazione presso il Salone Storico dell’Assessore Federica Seganti
– Ore 11.00 – presentazione e consegna del Prontuario di Speleologia e Natura
– Ore 11.00 – inaugurazione “anno speleologico” in occasione del 150° del Club Alpino Italiano
– Ore 11.10 – tavolo tecnico con il titolo“Il Carso fa scuola” presso il Salone Storico
– Ore 13.00 – rinfresco offerto dalla Federazione Speleologica Triestina
– Ore 14.00 – apertura della segreteria per informazioni e prenotazioni delle visite alle grotte
– Ore 15.30 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo
– Ore 17.30 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo
– Ore 19.00 – per finire la lez

venerdì 9 novembre
– Ore 09.30 – apertura degli “info point natura” presso l’adiacente tensostruttura (parco urbano Farneto)
– Ore 09.30 – apertura delle mostre fotografiche nella nuova sala esposizioni del comprensorio del MIB
– Ore 09.30 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo
– Ore 09.30 – proiezioni video dell’archivio dell’Associazione Monte Analogo nelle sale multimediali
– Ore 09.30 – prove di risalita su corda speleologica per ragazzi e simulazione di passaggi in grotta
– Ore 11.00 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo
– Ore 14.00 – apertura della segreteria per informazioni e prenotazioni delle visite alle grotte
– Ore 15.30 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo
– Ore 17.30 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo
– Ore 19.00 – per finire la lezione-proiezione “Il Carso dai tropici alle grotte” tenuta Thomas De Marchi
e Fulvio Forti (per tutti – ingresso libero)

Sabato 10 novembre
– Ore 09.30 – apertura degli “info point natura” presso l’adiacente tensostruttura (parco urbano Farneto)
– Ore 09.30 – apertura delle mostre fotografiche nella nuova sala esposizioni del comprensorio del MIB
– Ore 09.30 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo
– Ore 09.30 – proiezioni video dell’archivio dell’Associazione Monte Analogo nelle sale multimediali
– Ore 09.30 – prove di risalita su corda speleologica per ragazzi e simulazione di passaggi in grotta
– Ore 14.00 – apertura della segreteria per informazioni e prenotazioni delle visite alle grotte
– Ore 15.30 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo
– Ore 17.30 – videoproiezione in 3D nel Salone Storico del Palazzo del Ferdinandeo
– Ore 17.30 –“Gara di Risalita Speleo” in corda sulla distanza di 50 metri 
– Ore 20.30 – Festa Speleo 

Domenica 11 novembre
– Visite alle grotte
– Chiusura della manifestazione  

Si invitano gli insegnanti delle classi interessate a partecipare all’evento, a contattare la segreteria per idettagli organizzativi (orari, turni, ecc.) chiamando Giuliana (333 8389164) o Margherita (338 6416973)

Escursioni:
E ci sarà anche lo spazio per accogliere gli amici speleologi che arriveranno da fuori Trieste e a cui daremo  l’opportunità  di  partecipare  ad  escursioni  organizzate  per  poter  visitare  le  più  caratteristiche  ed affascinanti cavità del nostro Carso, tra le quali:
Grotta Valentina;  per assaporare l’esperienza della visita in uno scenario ipogeo fra i più belli del Carso triestino, in occasione della sua completa illuminazione con luce artificiale.
Abisso di Trebiciano;  questa grotta rappresenta simbolicamente la culla della moderna speleologia mondiale. Il fondo con il fiume sotterraneo Timavo fu qui raggiunto da A. F. Lindner nel 1841 con uno
scavo eccezionale che attraverso 270 metri di pozzi porta ad una gigantesca caverna sul fondo della quale scorre il fiume. La risalita lungo le scale metalliche richiede mediamente 45-55 minuti.
Grotta Noè;  Presso Aurisina, con un percorso a piedi di qualche decina di minuti, si apre un pozzo  spettacolare di 60 metri che porta ad una bellissima cavità. La discesa in corda vale da sola la visita. Fantastica la visione del pozzo dal fondo verso la superficie.– Grotta Impossibile; La costruzione della nuova viabilità ha consegnato agli speleologi una sorpresa
insospettabile: enormi gallerie portano ad una gigantesca caverna in prossimità del bordo del Carso, dove questo incontra la formazione del flysch. Per non interrompere la viabilità internazionale della galleria  e  per  ragioni  di  sicurezza  si  entra  in  questa  grotta  dall’apertura  artificiale  di  Basovizza (inizialmente attrezzata, poi discesa in corda di 30 metri sul cavernone finale).
Grotta Savi; Sulle alte pareti del versante destro della Val Rosandra si è aperta, dopo lunghi scavi, una cavità che stupirà gli amanti delle concrezioni e della bellezza in genere. Accessibile a tutti, sarà a disposizione di un numero limitato di visitatori, suddivisi a turno.
Grotta di Padriciano – 12VG;  dalle numerose sigle e date scritte in alcuni tratti della grotta si rileva che le prime ricognizioni risalgono agli inizi dell’800, ma si ignora quando venne raggiunto il fondo della cavità , che fu forse toccato da Lindner o Svetina attorno al 1839. La prima parte è visitabile anche dai “non addetti ai lavori”, mentre per arrivare sul fondo bisogna conoscere le tecniche di progressione su corda.
Grotta Arnaldo Germoni;  Si tratta di una cavità molto complessa ed imponente nella quale si può individuare un ramo principale che si sviluppa con vaste caverne intervallate da brevi salti, scivoli e gallerie; ad esso, si affianca un’estesa diramazione che conduce alla massima profondità della grotta (120m). La cavità è stata attrezzata con scale fisse in ferro e con cavi d’autoassicurazione.

Si raccomanda di prenotarsi con anticipo contattando Giuliana (+39 333 8389164) o Margherita (+39 338 6416973) per poter visitare le grotte interessate.


martedì 6 novembre 2012

il cinghiale - biologia, gestione, prevenzione dei danni



La presidenza della seconda commissione consiliare permanente del Comune di Duino Aurisina organizza due incontri pubblici mirati a fornire informazioni aggiornate e corrette su questa specie in espansione in gran parte dell' Europa: chi è, che ruolo ha nell'ecosistema, quali rischi reali comporta la sua presenza, quali sono le strategie da mettere in atto per ridurre o eliminare gli impatti sull'agricoltura e sulle altre attività umane.

Al primo incontro, programmato per Venerdì 9 novembre 2012 alle ore 18:00 presso la Casa della Pietra Igo Gruden ( Aurisina n. 158) partecipa il dott. Renato Semenzato, esperto in gestione faunistica incaricato dalla Provincia di Gorizia della realizzazione di un modello predittivo per i danni da cinghiale e di interventi per la gestione degli ungulati.

Introduce Maurizio Rozza, presidente della seconda commissione consiliare permanente e componente del Comitato Faunistico della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

venerdì 2 novembre 2012

le "porte di ferro"

Una volta nel rione di San Giovanni circolava una leggenda, a proposito di una grande sorgente d'acqua sovrastante, che era stata chiusa con possenti chiuse d'acciaio per proteggere la zona da devastanti alluvioni.
Un riscontro  storico ce lo da padre Ireneo della Croce:



asseriscono come infallibile ed indubitato che nella Possessione de Signori Bonomi, situata sotto li Monti del Carso, vicino à quello di Starebrech, lontana tre miglia incirca dalla Città verso Levante, fatte dagli Antichi racchiuso l'adito ad un Fiumicello, che da quei Monti impetuosamente sboccava nell'accennata Valle, con triplicate Porte di ferro, framezzate di larghissime e fortissime Muraglie dall'una all'altra; l'ultima delle quali ectendevaii un pezzo dalle parti & indietro per ovviare alle rovine, e rotture, che l'Acqua precipitosa, e furibonda dal cader alto, apportava col suo coniò alla Valle. Prova di ciò è un forte muro fabbricato con Malta ritrovato anni sono ivi vicino dal Signor Canonico Di Giovanni Ustia nella sua Possesione posta sopra l'accennata de Signori Bonomi e contigua a Sassi del Carso mentre nel far scavare alcuni fossi da piantare le Viti fu scoperta dagli Operarj una Muraglia in forma di controscarpa che nel frangerla il vide Zampillare Acqua Onde timoroso ai qualche rovina fè subito rinchiuder il buco e riporre come prima la Terra 
Nel 1835 un tal Giovanni Mosetich ci lascia un'altra testimonianza:
Noi entrammo in un bucco tanto grande quanto occorre per il passaggio di un uomo, in linea dritta e senza discendere noi ci internammo nel monte, noi camminammo a passo a passo da circa un ora ove la via sotterranea forma un gomito, che gira verso levante, e la strada in questa situazione salire all'insù.
Tutta la strada interna si trova bagnata. E l'acqua cadeva da una parte e dall'altra formando dei canaletti laterali. Camminato da circa due ore il sussurro d'acqua si fece tanto grande, che non abbiamo potuto camminare più oltre."
C'è da dire che la "Civica Ispezione Edile" l'anno successivo non riuscì a ritrovare questa fantomatica galleria esplorata dal Mosetich... ma sappiamo bene come sia frequente che una grotta (o, in questo caso, una gelleria) possa decidere di "scomparire" per anni o decenni prima di lasciarsi riscoprire.

La zona è ricchissima di gallerie d'acqua, scavate nel corso del tempo negli strati arenacei proprio per raccogliere e convogliare l'acqua, con opere anche importanti (particolarmente imponenti quelle che costituiscono il capofonte dell'Acquedotto Teresiano), ma pare che questa galleria, come pure la sorgente delle "porte di ferro", magari nel frattempo prosciugatasi, sia stata proprio dimenticata... o magari invece è sempre lì, nascosta appena da un velo di terra in un cespuglio del bosco Marchesetti, che aspetta solo di essere riscoperta...