domenica 2 ottobre 2016

La Croce di Teodosio di Vrhpolje

In prossimità del villaggio di Vrhpolje, si erge uno strano monumento: una grande T, sorta di croce mutilata.
Questo monumento ricorda la battaglia del Frigido (ad Frigidum), combattuta il 5 e 6 settembre del 394 d.C., e che vide vittoriose le truppe di Teodosio I, imperatore romano d'Oriente, contro l'esercito di Flavio Eugenio, imperatore romano d'Occidente.

Frigidus è l'antico nome del fiume Vipacco; l'esercito di Teodosio, partito da Costantinopoli, aveva attraversato tutta la Pannonia senza incontrare resistenza, e stava scendendo lungo l'odierna valle del Vipacco per dirigersi verso Aquileia; e qui avvenne infine il decisivo scontro con l'esercito di Flavio Eugenio, anche se gli archeologi non sono ancora riusciti a determinarne il luogo preciso.


La Battaglia del Frigido in una stampa di Giovanni Valvasor

La battaglia del Frigido fu un evento importante, e determinante per tutta la successiva storia d'Europa: non si trattò infatti solo di uno dei tanti conflitti che accompagnarono la decadenza e la fine dell'Impero Romano, ma fu quella che decretò la definitiva vittoria del Cristianesimo sul Paganesimo.
L'imperatore Flavio Eugenio infatti, anche se cristiano, era favorevole alla conservazione e restaurazione del Paganesimo, ancora diffusissimo tra le genti d'occidente, ed il suo fu l'ultimo tentativo di resistenza alla diffusione del Cristianesimo nell'impero.




Viceversa Teodosio I, fervidamente cristiano, per perseguitare e reprimere i culti pagani aveva già emanato durissime leggi (note come decreti teodosiani); e la sua avversione per gli antichi culti fu tale da vietare perfino i Giochi Olimpici (che sarebbero poi ripresi solo nell'età moderna, nel 1896, ad Atene).

Fu quindi una vera guerra di religione, una battagli epica in cui gli antichi Dei per l'ultima volta scesero in campo a fianco delle truppe dell'Impero d'Occidente.
E non mancano le leggende, su questa battaglia, come quella secondo cui un violento vento di Bora accompagnò la battaglia, rendendo impreciso ed inefficace il tiro degli arcieri di Flavio Eugenio. Il provvidenziale intervento della Bora, che servì a rovesciare le sorti di una battaglia la cui sorte era altrimenti segnata, fu interpretato come un segno divino, e come tale fu successivamente celebrato nella leggenda cristiana.
Dopo la sconfitta, Flavio Eugenio fu messo a morte per decapitazione come traditore.



Questo monumento (progettato da Lucijan Lavrenčič ed opera di Vojko Možina) fu eretto nel 1994, in occasione dei 1600 anni della battaglia ad Frigidum, nel punto in cui (secondo un'altra leggenda) Teodosio I si fermò a pregare prima della battaglia.