lunedì 27 settembre 2010

Dagli appunti di Alberto Puschi: strada romana S. lorenzo a Corgnale

Eccovi la trascrizione di un'altro foglio di appunti di Alberto Puschi (questa volta, privo di data).

Carso di Trieste
Strada Romana S. Lorenzo a Corgnale
Tracce di questa strada si riconoscono lungo le falde del Monte Concusso e consistono di profondi solchi distanti m. 1.30 e di avanzi di letto scavato (?) a dorso di mulo, con scambi (?) per i carri. Sembra che questa strada si staccasse dalla strada di Fiume presso a poco nel sito ove raggiunge la strada moderna (?) e prima in direzione di n. ovest, quindi di n. est girando (?) alle falde del monte e da ultimo tagliata la strada moderna Basovizza Corgnale, andasse a raggiungere quella parte di questa villa che si fa appresti del M. Clemenoga (?). E' molto più alta della strada attuale, dalla quale presso il confine dell'agro di Trieste dista poco più di mezzo chilometro.
Seguii le strade del Carso tergestino nei mesi di Aprile e Maggio 1900 avendo a guida Bortolo Versich, guardia civica di Gropada.

Anche in questo foglio la calligrafia non aiuta, e le incertezze sono parecchie...
Non mi è stato possibile identificare il citato monte Clemenoga (?), nei pressi di Corgnale, in nessuna cartografia attuale.

domenica 26 settembre 2010

Santa Croce, costiera, scoperte romane - 29 dicembre 1911

Vi propongo la trascrizione di un'altro foglio di appunti (probabilmente inediti) di Alberto Puschi, risalenti al 29 dicembre 1911:

A metà distanza tra la stazione di Grignano e la fermatina di S. Croce, sotto la linea della ferrata, ma più vicino alla riva del mare che non a questa, sul fondo n. cat. vecchio 2397, n. cat. nuovo 2121/1 e 2121/2, n. tav. 1128, detta Lahovez (?), ed anche terra di S. Michele, ed ora proprietà di Cristiano Cossutta abit. al n. 194 di S. Croce, dissodandosi il terreno per l'impianto di un vigneto furono scoperti dal Cossutta stesso gli avanzi di una fabbrica romana, consistenti in alcuni tratti di muri, di un canale intonacato di cemento e coperto di sfaldature d'arenaria, e molti rottami di laterizio, tra cui pezzi di grandi e grossi mattoni, ma diversi per colore e cocci di anfore e d'altri vasi. Trattasi di una villa rustica, che in seguito ai lavori campestri era già per l'addietro quasi interamente demolita in guisa che dei muri rimasti nessuno superava la linea dei fondamenti. La scoperta avvenne durante l'ottobre del 1911.
Questi terreni appartenevano in passato alla chiesa di Sgonico e da essa ebbero nell'uso del popolo il nome di terra di S. Michele. L'Opiglia eseguì due fotografie del sito. Il proprietario narra di maggiori scoperte che vi avrebbero fatto i suoi antenati.

L'Opiglia citato dovrebbe essere Pietro Opiglia, fotografo archivista del Civico Museo di Storia ed Arte.

Interessante il fatto che viene indicata con precisione sia la particella catastale che il numero tavolare del terreno dove venne fatta la scoperta; con una breve gita all'Ufficio Tavolare dovrebbe essere facilmente individuabile il terreno e la relativa cartografia.
In attesa delle indagini all'Ufficio Tavolare, accontentiamoci di indicare approssimativamente (anzi, MOLTO approssimativamente) la zona:


Visualizza Carso segreto in una mappa di dimensioni maggiori

mercoledì 22 settembre 2010

mamma ragno

In questo periodo capita di vedere, nei prati e nel sottobosco carsici, dei ragni che sembrano un po' più grossi e bitorzoluti del normale...
Se ci prendiamo la briga di osservarli con attenzione, vedremo che in realtà si tratta di una "mamma ragno" che si porta a spasso sull'addome la sua numerosissima prole.
Sono ragni di una qualche specie della famiglia degli Agelenidi, scuri e lunghi un paio di centimetri.
Non sono pericolosi (anzi, sono utilissimi, come tutti i ragni), quindi limitatevi ad ammirare mamma ragno senza infastidirla...
Quella nella foto l'ho trovata lungo un sentiero del monte Hermada, ed era in buona compagnia (nell'arco di pochi minuti ne ho incontrate una mezza dozzina...)