domenica 28 giugno 2009

La cinciallegra

(grazie a Martino Pizzol per la foto - via Flickr)

La Cinciallegra (scientificamente Parus Major), grande frequentatrice del Carso, in cui è diffusissima. Allegra di nome e di fatto, considerata la frequenza con cui la si sente cantare in primavera...
Grande divoratrice di insetti, è quindi utilissima sia all'ambiente sia all'agricoltura.
In questo periodo è possibile trovarne con relativa facilità i nidi; depongono le uova infatti in aprile-maggio, le covano per un paio di settimane, e poi entrambi i genitori accudiscono i piccoli per 20-30 giorni...
Dove cercare i nidi? Nei buchi degli alberi, negli anfratti della roccia e dei muri... fare molta attenzione, perchè possono celarsi nei posti più impensati. Ad esempio, all'interno di un mattone:

Oppure date un'occhiata a questo cannone, conservato all'ingresso del Museo del Monte San Michele:

Quel foro sulla canna è stato fatto con il cannello per "inertizzarlo", ovvero renderlo definitivamente inutilizzabile come cannone...
Ebbene, come cannone sarà anche inutilizzabile, ma non come nido: sbirciamo dentro al foro...
Ovviamente (ma serve dirlo?), le nostre osservazioni vanno fatte con la massima discrezione: non disturbare nè i piccoli nè i genitori (che si stanno dando una gran pena per imboccarli), parlare sottovoce (o, meglio, stare zitti: cos'avete di così importante da dirvi?), non toccare nè i piccoli nè il nido per nessun motivo, e limitare al minimo la nostra presenza.

mercoledì 24 giugno 2009

ancora sul fantomatico Castelliere di Jurkovac

Del fantomatico castelliere di Jurkovac avevo già scritto tempo fa (precisamente qui).

Non ho smesso di cercare dove si potesse trovare questo "castelliere di Jurkovac"... dando per scontato che, per svariati motivi, non può essere uno dei due castellieri di Slivia (sono entrambi troppo grandi, rispetto alla descrizione del Burton, non sono visibili dalla stazione di Aurisina, ed il percorso che descrive il Burton per raggiungerlo non è compatibile).
Avevo anche scartato che potesse essere l'Ostri Vrh, il modesto rilievo che si trova tra la stazione di Aurisina e San Pelagio... ma quest'ultima ipotesi dovrò adesso rivalutarla seriamente.

Ho infatti trovato nella Guida dei dintorni di Trieste, Società Alpina delle Giulie, 1909 (pag. 96), la seguente nota:
"Al sud del monte S. Leonardo sorge il castelliere della villa di Samatorizza e verso occidente, su un colle il castelliere di S. Pelagio chiamato Gradisce."

Osservo che la posizione dell'Ostri Vrh è perfettamente compatibile con questa descrizione, e che il Burton indicava il toponimo "Grad"...


Visualizza Ostri Vrh in una mappa di dimensioni maggiori

Una doverosa nota sul toponimo “Grad” (e derivati Gradec, Gradisce ecc.), che è è molto diffuso in Carso: si chiama “Gradec” la cava in prossimità del castelliere di Slivia II, “Gradec” è uno dei nomi del monte Coste, “Gradisce” si trova in prossimità della Grotta Ternovizza, ed una “Gradensce” a nord di Gabrovizza…
Ma anche “Ostri Vrh” è diffuso a pioggia: lo troviamo a sud-est del monte San Leonardo, un altro a sud di Monrupino, un altro ancora a nord di San Daniele del Carso.

A questo punto si riaprono le indagini sull'Ostri Vrh, come possibile candidato ad aver ospitato in passato il piccolo castelliere di San Pelagio...
La zona è stata devastata nel corso della prima e della seconda guerra mondiale (durante la prima, ospitava delle fortificazioni austro-ungariche di retrovia; durante la seconda, delle postazioni contraeree, probabilmente prima italiane e tedesche dopo, a protezione della vicina stazione ferroviaria). La zona è stata quindi fortissimamente rimaneggiata, e non sarebbe da meravigliarsi che delle strutture del castelliere sia rimasto poco o nulla...

sabato 20 giugno 2009

il castelliere di Samatorza

Al Castelliere di Samatorza avevo già accennato qui. Avevo scritto di non averlo mai visto, e di sapere soltanto che si trovava in prossimità della Grotta Azzurra...
Un primo sopralluogo non mi aveva permesso di individuarlo. Ma poi, mettendosi di buzzo buono con Google Earth, infine sono riuscito a trovarlo.

Eccolo, in tutto il suo splendore:


Visualizzazione ingrandita della mappa

Il motivo per cui non lo avevo trovato nel primo sopralluogo è semplice: non si trova "nei pressi" della Grotta Azzurra, si trova proprio SOPRA alla Grotta Azzurra...

Al momento, lo si vede più chiaramente nella foto satellitare che non dal vivo, sul terreno: troppa vegetazione, in questa stagione...
Per qualche foto decente "dal vivo" ne riparliamo quest'inverno...