venerdì 2 novembre 2012

le "porte di ferro"

Una volta nel rione di San Giovanni circolava una leggenda, a proposito di una grande sorgente d'acqua sovrastante, che era stata chiusa con possenti chiuse d'acciaio per proteggere la zona da devastanti alluvioni.
Un riscontro  storico ce lo da padre Ireneo della Croce:



asseriscono come infallibile ed indubitato che nella Possessione de Signori Bonomi, situata sotto li Monti del Carso, vicino à quello di Starebrech, lontana tre miglia incirca dalla Città verso Levante, fatte dagli Antichi racchiuso l'adito ad un Fiumicello, che da quei Monti impetuosamente sboccava nell'accennata Valle, con triplicate Porte di ferro, framezzate di larghissime e fortissime Muraglie dall'una all'altra; l'ultima delle quali ectendevaii un pezzo dalle parti & indietro per ovviare alle rovine, e rotture, che l'Acqua precipitosa, e furibonda dal cader alto, apportava col suo coniò alla Valle. Prova di ciò è un forte muro fabbricato con Malta ritrovato anni sono ivi vicino dal Signor Canonico Di Giovanni Ustia nella sua Possesione posta sopra l'accennata de Signori Bonomi e contigua a Sassi del Carso mentre nel far scavare alcuni fossi da piantare le Viti fu scoperta dagli Operarj una Muraglia in forma di controscarpa che nel frangerla il vide Zampillare Acqua Onde timoroso ai qualche rovina fè subito rinchiuder il buco e riporre come prima la Terra 
Nel 1835 un tal Giovanni Mosetich ci lascia un'altra testimonianza:
Noi entrammo in un bucco tanto grande quanto occorre per il passaggio di un uomo, in linea dritta e senza discendere noi ci internammo nel monte, noi camminammo a passo a passo da circa un ora ove la via sotterranea forma un gomito, che gira verso levante, e la strada in questa situazione salire all'insù.
Tutta la strada interna si trova bagnata. E l'acqua cadeva da una parte e dall'altra formando dei canaletti laterali. Camminato da circa due ore il sussurro d'acqua si fece tanto grande, che non abbiamo potuto camminare più oltre."
C'è da dire che la "Civica Ispezione Edile" l'anno successivo non riuscì a ritrovare questa fantomatica galleria esplorata dal Mosetich... ma sappiamo bene come sia frequente che una grotta (o, in questo caso, una gelleria) possa decidere di "scomparire" per anni o decenni prima di lasciarsi riscoprire.

La zona è ricchissima di gallerie d'acqua, scavate nel corso del tempo negli strati arenacei proprio per raccogliere e convogliare l'acqua, con opere anche importanti (particolarmente imponenti quelle che costituiscono il capofonte dell'Acquedotto Teresiano), ma pare che questa galleria, come pure la sorgente delle "porte di ferro", magari nel frattempo prosciugatasi, sia stata proprio dimenticata... o magari invece è sempre lì, nascosta appena da un velo di terra in un cespuglio del bosco Marchesetti, che aspetta solo di essere riscoperta...

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