venerdì 15 gennaio 2010

il Carso: un'arida (ma non sterile) pietraia

Sul Il Piccolo del 14/1/10 è stata pubblicata una lettera dell'ex presidente dell'Area di Ricerca, Domenico Romeo con la quale, in sostanza, viene perorato l'allargamento dell'insediamento dell'Area di Ricerca "da Padriciano a Banne, estensione che servirebbe anche a “risanare” il territorio di Banne, che ha perso le caratteristiche ambientali tipiche del Carso, essendo diventato da anni un’arida pietraia."

Spiacente di contraddire il prof. Romeo, ma le caratteristiche ambientali tipiche del Carso sono proprio quelle dell'"arida pietraia"; ed i boschi di conifere (non sempre in buona salute), che costituiscono il panorama attuale sono il risultato di un esperimento (solo parzialmente riuscito) di rimboschimento, realizzato a cavallo tra XIX e XX secolo.
Quella che il prof. Romeo definisce "arida pietraia" si chiama in realtà "landa carsica" e, intervallata da boschi di latifoglie, ha costituito per oltre un millennio l'ambiente naturale del nostro altopiano.
Arida certamente sì - né potrebbe esser altrimenti, data la natura del terreno carsico. Ma tutt'altro che sterile; costituisce anzi un biotopo particolare, indispensabile per moltissime specie animali e vegetali caratteristiche della nostra zona, e preziosissimo quindi per tutelare la biodiversità e l'equilibrio ambientale.
Zone di landa carsica di dimensioni adeguate vanno quindi reintrodotte e tutelate, e non sprezzantemente liquidate come "aride pietraie".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Già. Il Carso è un'arida pietraia, mentre invece una distesa di palazzine e parcheggi pullula di vita... :-(

Unknown ha detto...

Ma si sa cosa intenderebbero fare? Dall'area di ricerca fino a Banne c'è tutto il campo carri di mezzo e da grosso amante del carso sentire queste notizie mi spaventa sempre. Gia con il Sincrotrone di Basovizza se ne sono andati ettari di natura